Vetro di Venezia: Arte, Tecnica e Segreti dei Maestri Vetrai

L'arte e le Tecniche della Antica Lavorazione del Vetro di Venezia.

Le tecniche di lavorazione del vetro hanno diversi nomi, e sapere questi nomi ti potrà aiutare a carpire i segreti che si celano dietro il prodotto e al duro lavoro del maestro che l'ha portato a finitura.

Qui di seguito avrai un elenco di nomi tecnici che ritroverai nei nsotri prodotti a catalogo, impara l'arte del vetro attraverso i giusti termini.
 
Soffiato: come da nome gli artigiani espandono e modellano il vetro, soffiando aria all’interno di una lunga canna di metallo ad esso collegata, come vuole la tradizione millenaria dell’arte vetraria.
Questa azione antichissima, unita all’esperienza e all’abilità dei maestri vetrai, trasforma il semplice vetro in veri capolavori artistici, unici nel loro genere.

Decori: è scelto in fase di disegnazione dell’opera e può spaziare da una personalizzazione del bordo del vetro fino all’inclusione di pregiate foglie d’oro nella trasparenza del vetro. In pratica sono le applicazioni aggiunte a caldo dal maestro sulla superficie dell’oggetto, per renderlo unico, prezioso e inimitabile. 

Balloton: l'artigiano utilizza uno stampo in metallo, con punte a piccola piramide dalla base quadrata lungo tutta la superficie interna della sua circonferenza.
Nella soffiatura, il vetro ne riempie completamente il vuoto e restituisce un particolare effetto ottico di rilievo incrociato.

Pigna: il maestro comincia con l'utilizzare uno stampo in metallo dalla forma evocativa, con punte a piccola piramide dalla base quadrata lungo tutta la sua superficie interna. Nella soffiatura, il metallo esprime sul vetro un effetto di rilievo incrociato.

Battuto: questa è la tecnica dove la bravura e l'esperienza di un artigiano vengono messe alla prova. Caratterizzato da una superficie scolpita a mano, grazie a una mola, in modo da realizzare innumerevoli piccoli segni apparentemente irregolari.

Mano volante: questa espressione indica l’agile ed esperto movimento della mano del maestro vetraio nella lavorazione a caldo di un vetro di pregio.

Pulegoso: si ottiene una pasta spumosa, ricca di bolle d’aria irregolari, date dall’unione della pasta fusa con una sostanza che provoca tale reazione. Il Pulegoso è più raro nell’illuminazione, anche se, per effetto della luce, consente di ottenere notevoli effetti cromatici.

Canne: possono essere monocolore o formate con paste vitree di colori diversi, trasparenti o opachi, per infinite varianti.
L’elemento di vetro è tirato e a sezione circolare. Le canne sono solitamente accostate tra loro per essere fuse e soffiate. Ne risulta un oggetto di ulteriore pregio, per l’effetto finale e per la difficoltà esecutiva.

Incalmo: consiste nell’accoppiare a caldo due forme soffiate lungo la loro circonferenza, così da ottenere in uno stesso oggetto l’incontro suggestivo di zone differenziate e, solitamente, di colore diverso. Questa è considerata tra le più complicate lavorazioni.

Fasce: su un corpo centrale generalmente trasparente si cola a caldo una fantasia di fili colorati, chiamati più precisamente “Fasce”.
Dopo averli amalgamati ad esso con cura, ricopre il tutto con un sottilissimo strato di cristallo, ottenendo così un disegno cromatico irregolare e di grande effetto.

Inciso: lsi esegue con una mola di pietra dura, con cui si incide la superficie fredda dell’oggetto quasi finito, seguendo con assoluta precisione il disegno dell’artista.

Murrine: tra le più antiche, risale perfino ai tempi dei Romani, recuperata a Murano all’inizio dell’ottavo decennio del XIX secolo. Consiste nell’unione di Canne di vetro di vario colore in un disegno prestabilito. Il tutto è poi riscaldato fino a formare una canna unica, che viene tagliata con precisione in piccoli dischi. Disposti secondo un ordine preciso, sono poi riscaldati, lavorati e soffiati fino a ottenere la forma definitiva dell’oggetto.

Sommerso: a partire da un vetro soffiato o massiccio, permette di ottenere più strati sovrapposti di colore diverso con un suggestivo effetto coloristico. Il vetro attaccato a una canna è immerso in crogioli contenenti vetri di diverso colore. Talvolta, per aumentare l’effetto decorativo fra gli strati di vetro, il maestro inserisce inclusioni di foglia d’oro, altri metalli oppure con bollicine d’aria.

Rigadin: è un decoro ottenuto soffiando la pallina di vetro in uno stampo, in genere di bronzo, che porta delle scanalature a sezione triangolare. Il vetro all’interno dello stampo diventa costolato e, se viene in aggiunta ritorto, diventa il Rigadin ritorto.

7 Punti per Rendere Unica la Realizzazione di un'Opera in Vetro

1° - Disegno e studio del progetto

I designer del vetro veneziano delineano su carta i modelli che saranno poi realizzati dalle mani dei nostri maestri artigiani. I disegni possono riprendere la tradizione classica veneziana o proporre nuove idee e stili. Il limite sta solo nella mente di chi crea.

2° Scelta e utilizzo di materiali di pregio e qualità

Solo scegliendo un nobile materiale da cui poi si ricaverà il vetro si può pretendere di realizzare una autentica opera d'arte.
Gli artigiani preparano la pasta vitrea in fusione a 1500°C e selezionano le polveri per la colorazione. E’ un momento determinante per la riuscita del prodotto e nulla può essere lasciato al caso.

3° Decisione della tecnica utilizzata

Già decisa in progetto la tecnica da utilizzare per la realizzazione della nsotra opera è fondamentale, poiché il maestro dovrà conoscerne ogni passaggio e segreto per realizzare l'opera al meglio.

4° Plasmare l'opera

Questo passaggio è quello più conosciuto dove l'esperienza e le doti del maestro ne fanno da padrone. Tipicamente a Venezia vengono ammirati anche dal vivo i passaggi che donano al vetro le forme e le caratteristiche che desideravamo in progetto.
Un sapere autentico, artigianale, custodito da un millennio nella città di Venezia e tramandato di generazione in generazione fino ai giorni nostri.

5° Perfezionamento: Colorazione e Decorazione

Le mani sapienti dei maestri artigiani, lentamente, perfezionano la loro opera creando a mano fantasie e armonie a seconda delle finiture richieste. Fiori, foglie, ricci in vetro “sbocciano” anche in diversi smalti colorati impreziosendo l’opera finita.

6° Tempera e Molatura

Il prodotto è ancora caldo e viene adagiato per molte ore nella “tempera”, un lungo forno di raffreddamento, fino a quando la sua temperatura non sarà scesa rendendolo pronto per la molatura. In quest’ultima fase gli artigiani levigano e rifiniscono le superfici vitree portando l’opera a compimento.

7. Controllo della qualità

Si eseguono gli ultimi controlli per assicurarsi che tutto sia perfettamente in ordine, si passa all’imballo sicuro e super resistente.
Et voilà abbiamo il nostro prodotto in vetro pronto e finito.

Il Maestro del Vetro – L'artigiano per Eccellenza

Un maestro nasce dal sapere di chi ha lavorato il vetro prima di lui, così l'arte di anno in anno, secolo in secolo cresce si sviluppa e acquista corpo, volontà e tecnica.
Nel mondo del vetro non esistono scuole, solo insegnanti: i maestri vetrai più anziani, custodi di un sapere che si tramanda solo a voce e a gesti. Per proteggerne i segreti.
Tanto che all’epoca della Repubblica della Serenissima i vetrai erano autorizzati a godere di privilegi e immunità fuori dal comune, ma obbligati a non lasciare mai la Repubblica, per mantenere il loro sapere tra Murano e Venezia.
Con il passare dei secoli i maestri hanno superato i confini del territorio veneziano, senza però abbandonare le tradizioni di un mestiere sospeso tra sensibilità artistica e manualità, di cui è destinato a diventare maestro solo chi comprende il perfetto equilibrio.

La Fornace: Luogo dove il Vetro Nasce e Prende Forma

Questo luogo rappresenta per molti non un luogo di lavoro ma una casa, una fabbrica di stimoli creativi che porta ogni giorno al culmine del proprio IO interiore.
Il maestro vetrai è un artigiano quanto un artista e in quanto artista necessita di esprimere ciò che ha dentro e lo riesce a fare tramite il vetro.

La lavorazione di esso si può paragonare al racconto di una storia, ha un inizio, una fase in cui prende forma e una fine, spesso con morale.
La quotidianità del vetro richiede dedizione, pazienza e costante applicazione.
I maestri iniziano a lavorare all’alba, mettendo alla prova la resistenza del vetro.
Gli strumenti sono gli stessi da secoli e ogni maestro ha i suoi personali. Il più usato è la canna con cui si soffia aria nella sfuggente massa fusa, lavorata poi velocemente con pinze, aste e forbici.

Maestri specialisti in tecniche

Come scritto in precedenza il maestro ha con se un bagaglio culturale e di sapere enorme e dato che sono sopratutto esseri umani, essere esperti in tutto è praticamente impossibile, per questo con molta dedizione ogni maestro si avvicina a una tecnica di lavorazione che più lo coinvolge e che lo aiuta ad esprimersi.

Con il tempo e con la dedizione, la tecnica comincia a far parte dle proprio essere e gli permette di donare vita alle proprie opere come lampadari, sculture in vetro o in tutte le forme della illuminazione.

I Colori del Vetro sono lo specchio dell'Anima del Maestro

Moltissimi i colori che si possono usare nel vetro per dargli un corpo e un'anima.
Ma cosa determina il colore piuttosto che un altro?
La temperatura e l’umidità esterna dell’ambiente, oltre al genere di cottura, possono influire su tonalità e sfumature. Il cambiamento arricchisce di ulteriore unicità la singola variante cromatica, rendendo ancora più esclusiva ogni opera.
L’alta qualità è il riflesso della costante ricerca di perfezione e della passione per l’innovazione che caratterizzano ogni fase di realizzazione, in un equilibrio perfetto tra artigianalità manuale e audace creatività, lontana dalle fatue mode passeggere.
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